Autore: urania (194.243.137.---)
Data: 06-21-05 11:08
Carissimi,
tra gli interventi finora letti, quello di Giovanni mi è sembrato più calibrato pur rispettando le altri opinioni.
"Sky and Telescope" gioca sul velluto: vende sia negli States che in tutto il mondo occidentale.
L'inglese, infatti, gioca un ruolo fondamentale per la divulgazione, soprattuto nei paesi anglofoni.
Inoltre bisogna tener presente che l'astrofilo americano ha più chance rispetto a noi europei ed italiani in particolare.
Anche gli astrofili giapponesi hanno una buona preparazione ed ottimi strumenti sui quali poter fare affidamento: takahashi, Vixen ecc...
Tornando alle nostre riviste di Astronomia c'è poco da dire: quattro erano tante per un mercato come il nostro.
In Francia, ad esempio, c'è Ciel Espace e l'Astronomie: due riviste di buon livello culturale ed informativo che fanno onore all'astrofilia d'oltralpe.
Però, bisogna anche riflettere su di un importante aspetto: i nostri cugini francesi hanno e danno un notevole spazio alla divulgazione dell'Astronomia.
Nei miei numerosi viaggi in Francia ho visto che in ogni città, anche piccola, c'è un'associazione astrofila e talvolta un planetario.
Ma al di là di questo fatto, c'è , come dicevo, un elemento culturale importante da tenere presente: i francesi adorano la tecnologia e la scienza in generale ed in particolare l'aeronautica e l'astronomia!
Stessa cosa dicasi anche nel regno Unito: Patrick Moore è stato uno dei più conosciuti divulgatori della scienza di Urania negli anni'70.
La British Royal Astronomy Association è uno dei capisaldi dell'astronomia amatoriale mondiale.
L'Italia come stà in salute?
Direi malconcia tenuto presente che nel nostro Paese abbiamo due realtà finalizzate alla Scienza di Urania: la Società Astronomica Italiana (SAiT) e l'Unione Astrofili Italiani (UAI).
Sia l'una che l'altra realtà pubblicano rispettivamente delle riviste: Giornale di Astronomia e Memorie della SAiT per la Società astronomica Italiana, e l'Astronomia per l'UAI desitinata ai propri soci.
Qundi, alle tre riviste che possiamo acquistare in edicola, bisogna aggiungerci anche le altre tre, di cui una finalizzata ai professionisti del cielo.
Sull'arogento mi esprimo con un "No comment"!
Anche la Scienza di Urania non è immune alla faziosità ed al campanellismo tanto celebrato dal sommo Dante: nulla è mutato nel tempo, solo gli uomini che hanno sostituito i loro predecessori!
antonio
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