Autore: URANIA (194.243.137.---)
Data: 09-15-05 13:57
Carissimi,
Vi ringrazio per il caloroso bentornato che mi avete dedicato,in specil modo ringrazio Franco e la sua compagna di vita con la quale auguro che possiate trascorrere insieme e felici tante primavere e serate astronomiche contando insieme le stelle, magari avvinti come quando eravate fidanzati!
Bhè, un'attimo di romanticismo astrofilino non guasta mai, anzi fortifica l'animo in previsione di notti stellate in compagnia di Ares, Sirio, Orione e naturalmente delle stelle doppie!
Quì, per la mia esperienza, rispondo a Carlo di Ostia il quale domanda numi su Algol che gli arabi identificavano come la "stella del diavolo" in quanto la sua magntudo era ed è fortemente variabile.
Devo confessarti che bisogna avere un occhio allenato all'osservazione delle doppie e soprattutto dei buoni oculari e, ovviamente, un buon strumento collimato, se sitrattadi uno specchio, e di una buona lente se si tratta di un rifrattore.
Tradizionalmente, chi si dedica all'osservazione delle doppie (non allo studio perchè presuppone una serie di accessori non di facile impiego e di una adeguata, direi solida, preparazione e predisposizione al calcolo matematico), si avvale di un rifrattore, anche di non grande apertura, ma di buona qualità ottica.
Per questo motivo alcuni astrofili, come il sottoscritto, che amano il visuale e l'osservazione dei pianeti e delle doppie, non disdegnando a priori il profondo cielo, hanno messo fondo ai propri risparmi per acquistarsi un apocromatico, ma anche un buon ED va bene.
Tuttavia, c'è sempre un tuttavia in tutte le cose umane, bisogna prestare molta attenzione alla focale del rifrattore, soprattutto oggi che sono in commercio dei telescopi finalizzati essenzialmente alla fotografia e relativamente poco all'osservazione planetaria e alle doppie che invece richiedono delle focali commisurate all'apertura della lente.
Ad esempio, con un rifrattore da 10 cm f 9 è l'ideale per osservare le stelle doppie e con un forte oculare ortoscopico è possibile divertirsi tanto senza ricorrere alla barlow.
Naturalmente anche chi possiede rifrattori da 102 f 9 o f 8.2 come il Vixen o il tagahashi vanno benissimo per questo tipo di osservazione.
Tempo adietro mi sono permesso di suggerire ad una delle poche astrofile che sono apparse sul nostro Forum, di acquistare ad occhi chiusi il mitico 102 f 9 acromatico della Vixen.
L'ottica di questo strumento, pur essendo un acro, è abbastanza buona e soddisfacente: personalmente lo ritengo ancora il miglior rifrattore acro da 102 in commercio.
Ora sono apparsi in commercio gli Skywatcher ED e da quel che ho sentito dire dagli esperti l'80 ED è notevolmente superiore al suo gemello maggiore da 102mm.
D'altronde la lavorazione delle lenti è un punto fondamentale, soprattutto quando iniziamo a parlare di aperture dai 10 cm in poi.
Come dire: le "diversità " si notano maggiormente quando si osserva con strumenti da 10 cm ed a forti ingrandimenti.
Sempre in tema di rifrattori suggerisco il 102 ED f9 della Vixen chem, pur non essendo in produzione, resta a mio vedere un ottimo telescopio per l'osservazione planetaria e delle doppie, ma anche, se non si hanno pretese particolari, degli ammassi stellari.
Lascio stare i rifrattori alla fluorite perchè costano ancora tanto sia nuovi che usati e pertanto ritengo che il loro acquisto si giustifica solo se si hanno delle particolari esigenze o come secondo strumento osservativo.
Tornando alle doppie posso dire che i Mak si rivelano ottimi telecopi per l'osservazione di questi corpi celesti, come pure nel campo della planetologia.
Essi rappresentano un valido "compromesso" ai blasonati rifrattori ED ed Apo.
Un buon 130, 150 Mak della Intes, tanto per non fare nomi, è l'ideale per coloro che amano osservare questi oggetti.
Vanno bene anche le altre marche, anche quelle commerciali, in quanto ciò che ritengo importante per un astrofilo è di iniziare ad osservare e conoscere il cielo ed i suoi scrigni segreti come le doppie.
Per anni l'osservazione delle doppie e delle variabili è stato un terreno abbandonato dagli astrofili sul quale varrebbe la pena dedicarci un apposito post nel "Salotto di Urania".
Certo è che se le riviste del settore e gli esperti o pseudo tali "spingono" all'inverosimile altri settori dell'astronomia amatoriale commercialmente più promettenti, è ovvio che i giovani e meno giovani non trovano alcun stimolo scientifico ed osservativo verso questo tradizionale settore dell'astrofilia.
Riflettiamoci un momento: cosa occorre per una buona e soddisfacente osservazione di doppie, variabili o delle occultazioni lunari radenti?
Poco, direi pochissimo è tutto a buon prezzo:
Un telescopio qualsiasi, anche acquistato al supermercato, basta che abbia una focale commisurata all'apertura dello strumento, unadiscreta montatura dotata di motori in AR e declinazione, una buona barlow ed un set di oculari, anche ortoscopici, bastache siano di buona fattura.
Per le occultazioni serve un cronometro ed un orologio al quarzo che sia tarato sul segnale radio di francoforte.
Certo, possiamo anche riprendere l'evento con la web camera, con la macchieneta digitale o chimica ed un piccolo registratore in cui memorizzare il tempo e descrivere ciò che si osserva.
Le CCD non occorrono, i filtri altolocati non occorrono, dei diagonali da due pollici possiamo anche farne a meno ed anche delle guide fuori asse o dei telescopi guida.
Insomma si torna a fare l'astronomia come la si faceva un tempo, magari servendoci della tecnologia a buon prezzo come, ad esempio, le web camere.
Sarebbe un errore di valutazione ritenere che gli astrofili di un tempo, parlo di circa vent'anni fà, fossero sprovveduti, anzi ritengo che, per taluni aspetti. lo siamo invece noi, almeno per quanto concerne la conoscenza del cielo e degli oggetti che possiamo osservare come le stelle doppie, le variabili ad eclisse e le occultazioni lunari e planetarie che sono tra i fenomeni più suggestivi che un astrofilo non dovrebbe perdersi.
L'ho detta tutta, faccio subito ammenda con un grande "mea culpa" affinchè non susciti in voi una rivoluzione copernicana nei miei confronti.
Francamente devo anche dirvi per onestà che quanto ho scritto rispecchia pienamente il mio intimo pensiero sull'astrofilia.
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