Autore: Piergiovanni Salimbeni (---.cust.tele2.it)
Data: 09-29-05 09:41
Ciao è possibile collimare il 25x100 della celestron, hai provato a scostare la protezione in gomma degli scafi?
io ne ho collimati un paio.
ti scrivo la procedura estrapolandola da un mio vecchio articolo, spero ti potrà servire
saluti
Piergiovanni
La prima cosa da fare è quella di verificare che l’uscita pupillare del binocolo, in entrambi gli oculari, sia perfettamente, sferica, ricordandosi che nei binocoli di pessima qualità ed in quelli con i prismi sotto-dimensionati, la rotondità potrebbe anche non essere raggiunta a binocolo perfettamente collimato.
Ma come collimare?
Il metodo in realtà è molto semplice, il problema è ovviare all’operosità del nostro cervello, che compensa la scollimazione, fondendo le immagini in una sola, quando questa differenza non è notevole: si parla mediamente di un grado in senso orizzontale e di 10’ in senso verticale. In realtà, osservando per un tempo prolungato, l’affaticamento alla vista e il mal di testa compariranno anche con uno scostamento notevolmente inferiore. Per questo motivo i cacciatori di comete, devono operare con binocoli perfettamente collimati.
Esistono dei grani di collimazione, spesso protetti dal rivestimento di gomma del binocolo, ma a volte ben visibili, attraverso i quali è fattibile il micro-spostamento dei prismi. #info#
Se la collimazione è minima sarà sufficiente un quarto di giro per ottenere l’effetto desiderato.
Come fare quindi a verificare se il binocolo è collimato?
Personalmente utilizziamo due “trucchi”: il primo, per osservare l’entità della collimazione, mal di testa a parte, consiste nell’accostare il viso al binocolo, osservare una stella luminosa, od il pianeta Giove. Se il binocolo è scollimato si percepirà, in una frazione di secondo, un’immagine doppia, il cervello, però, in pochi istanti, fonderà le immagini mostrandone una. Tenendo chiusi gli occhi per una trentina di secondi,i muscoli dell’occhio si rilasseranno e riaprendoli si potrà riverificare il grado di collimazione.
Il trucco è quindi, quello di rilassare i muscoli dell’occhio per far sì che non si contraggano per fondendo le immagini.
Per questo motivo è utile, spostare il viso di una ventina di centimetri dagli oculari, e rilassare lo sguardo, non fissando l’attenzione sul pianeta o sulla stella presa come riferimento.
Le prime volte sarà difficile, in seguito, con un poco d’esperienza si riuscirà a mantenere le immagini separate per gli attimi utili alla collimazione.
I grani posti ai lati del binocolo spostano le immagini a destra o sinistra, quelle in alto in alto ed in basso.
Spesso vi capiterà di collimare il binocolo, ma di osservare una o entrambe le pupille d’uscita ovali. In questo caso i prismi saranno ancora non allineati e non percepirete tutta la luce proveniente dagli obiettivi, perdendo notevolmente in luminosità.
Le fasi ottimali, per una perfetta collimazione sono quindi le seguenti:
1) Di giorno, attraverso dei cacciaviti di precisione, regolare le pupille sino a che non siano perfettamente circolari.
2) Scegliere un oggetto molto distanti ed operare sui grani una prima regolazione. Per mantenere le pupille sferiche dovrete agire su tutti e quattro i grani, in questo consiste la reale difficoltà.
3) Infine, di sera, affinare la collimazione su una stella o sul pianeta Giove.
Il giorno seguente, ad occhi riposati, controllare che l’operazione non sia stata inficiata dalla compensazione del sistema occhio-cervello.
4) Inserire un poco di silicone nei fori dei grani per prevenire facili disallineamento.
Ricordatevi che l’allineamento con oggetti all’infinito è la più precisa e che non sarà efficace collimare un binocolo con una stella artificiale o con un oggetto posto a pochi metri.
|
|