Autore: Carlito Brigante (---.albacom.net)
Data: 12-15-05 16:34
Ciao a tutti,
intanto, sgombriamo il campo da eventuali dubbi.
1. Penso che Le Stelle sia la rivista più autorevole in questo momento sul mercato.
2. Nutro una stima verso Margherita Hack che rasenta l'affetto: è una persona coraggiosa, forte e soprattutto autorevolissima. I suoi scritti divulgativi sono assolutamente perle preziosissime, così come il magnifico esperimento che ha condotto di portare l'Astronomia in Teatro. Assolutamente notevole.
3. Non ho intenzione di criticare Le Stelle. Tuttavia, alcune domande è d'obbligo porsele, ma questo non vuol dire che io abbia già tirato conclusioni o che stia facendo illazioni.
Detto questo, vorrei ribadire che non provo affatto vergogna per aver osato porre all'attenzione questioni più che ragionevoli:
- esistono impatti sulla indipendenza di un giornale, quando questo è direttamente connesso con un produttore ?
- come interpretare il fatto di spendere, a fini di marketing, un'immagine tanto prestigiosa ?
Perdonatemi l'uso delle maiuscole, ma consideratele come un "sottolineato".
Attenzione ad una cosa: se altre riviste pubblicizzano lo stesso prodotto, non è esattamente equiparabile. La differenza è evidente: i quadri direttivi delle altre riviste non sono connessi con il prodotto sponsorizzato.
Dal punto di vista del marketing, nutro forti dubbi sull'opportunità dell'iniziativa: è come se Dario Fo facesse pubblicità di penne stilografiche di marca o, perdonatemi l'uso di retorica "forte", Stephen Hawking che pubblicizza sedie a rotelle. Con l'aggiunta del fatto che, in questo caso, il direttore del giornale è anche il produttore del prodotto.
E' come se (caso IMPOSSIBILE in Italia, tutti si rivolterebbero) il Ministro dei Trasporti fosse anche il proprietario dell'azienda che costruisce le infrastrutture pubbliche ...
Non ricordo chi ha detto, in questo topic, che "i soldi sono soldi", capisco: ma vorrei distinguere tra usare la pubblicità per mantenere una rivista che ha come obiettivo quello di divulgare (e questo, direi, è il caso de "Le Stelle") ed usare il contenuto informativo della rivista per veicolare la pubblicità (e questo, direi, NON è il caso de "Le Stelle").
In quest'ottica, non trovo affatto "pacifico" che le riviste siano collegate al produttore perché, se così fosse, il rischio che la rivista diventi veicolo per il contenuto pubblicitario diventa davvero forte.
Quindi, operazioni come quelle di sponsorizzare un prodotto specifico lasciano il lettore abbondantemente interdetto. In altro punto della rivista si sponsorizza una Crociera Costa citando l'effettiva presenza a bordo di Margherita Hack e Corrado Lamberti.
Il problema è che viene spontaneo chiedersi se l'operazione condotta sia volta a "spendere" l'immagine prestigiosissima della nostra grande scienziata a fini di marketing.
Se così fosse, ripeto - E' UN DUBBIO, la cosa meriterebbe indubbiamente un attimo di riflessione.
Riguardo agli articoli tratti da Sky&Telescope: il mio lavoro consiste proprio nel fare il consulente d'azienda (business, marketing, etc) e non posso non rilevare che trovare in una rivista l'articolo tratto da un'altra rivista è come urlare nelle orecchie del lettore (stavolta non è una sottolineatura) "COMPRA S&T !".
Capisco che gli articoli di S&T siano validissimi, ma non mi pare una ragione sufficiente per riciclarli. E' una mia opinione personale: molte riviste del settore adottano questa pratica, ma è veramente qualcosa che sminuisce la rivista stessa. Al lettore, purtroppo, suona come: "non abbiamo le risorse interne per affrontare questo argomento, vi giriamo quindi il lavoro di qualcun'altro".
I soldi sono soldi: bene ma, allora, l'obiettivo è divulgare o fare soldi ?
Permettete che mi ponga e che ci ponga questa domanda ?
C'è da vergognarsi a chiedere pubblicamente queste cose ?
Sto sparlando ? Sto dicendo idiozie ?
Perché dovrei parlarne in privato, prima ? Non sarebbe meglio parlarne in pubblico "nunc et hora" ? Non sto chiedendo giustificazioni a chicchessia, se la linea editoriale è quella, così sia, ma permettete che ne parli con gli amici astrofili ?
Capisco che il periodo storico che stiamo vivendo ammazzi qualsiasi tentativo di dibattito (vedi satira e TV), ma non mi pare così assurdo parlare in pubblico di queste cose. Se no lo facciamo sul più autorevole forum italiano, dove possiamo altrimenti ?
Non vedo alcun motivo non parlare pubblicamente di queste cose. E' un dibattito che vuole essere sereno e volto a COMPRENDERE non a fare illazioni.
Carlo Consoli,
Roma
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