1° Forum di Astronomia amatoriale, nato dagli astrofili per gli astrofili!

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 Riflessione
Autore: Nicola (---.pool8175.interbusiness.it)
Data:   01-12-06 16:45

Salve a tutti.Questo lunedì ci siamo riuniti 3 astrofili di Matera e 2 di Altamura per passare una serata tra astrofili.Ci siamo mangiati una buona focaccia,osservato con dei binocoli,e poi ci siamo ammiccati tutti quanti nell'osservare la bestia di telescopio dell'amico Luigi(uno sky-watcher 250mm Newton).Poi ovviamente abbiamo parlato di astronomia.Ma cosa si intende oggi per "parlare di astronomia"?Proprio lunedì ho avuto la conferma di quello che gia pensavo.Ovvero:strumentazione.Si parla solo e soltanto di strumentazione.Telescopi,montature,macchine fotografiche e chi più ne ha più ne metta.E' davvero questo l'astrofilo moderno?Non è più l'astrofilo che parla delle emozioni quando vedono qualche oggetto nell'oculare,che si interroga sui misteri dell'Universo e che prova ad azzardare qualche teoria astronomica?Ci stiamo veramente limitando solo ad attrezzature?Quando invece è così bello condividere le stesse emozioni,sfidarsi a chi ha maggiori conoscenze scientifiche,o magari discutere su quello che c'è al di sopra di noi!Io non vedevo l'ora che arrivasse lunedì proprio perchè speravo in questo.Di poter sfidare altri astrofili su tutto quello che ho imparato in 10anni di astrofilo.Invece mi sa che dovrò accontentarmi.Voi che ne pensate?

Nicola
Matera

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 Re: Riflessione
Autore: AstroManu 
Data:   01-12-06 16:58

Era l'interrogativo e la riflessione che poneva Urania (Antonio) poco tempo fa...





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 Re: Riflessione
Autore: xchris 
Data:   01-12-06 16:59

Io credo che + che la sfida sia importante il dialogo.
Se dovessi parlare con Margherita (Hack) credo mi farebbe molto piacere...perche' potrei stare settimane a sentirla... non penserei mai alla sfida :)

Cmq sia il fatto che il dialogo si sia spostato solo sulla tecnica riflette in pieno la mia situazione.
Sono altamente ignorante in Astronomia ma ho rudimenti di tecnica e spesso mi e' capitato di fermarmi a riflettere su questo.

Come spesso mi capita anche di riflettere che mi capita di far fare osservazione ad occhi elettronici (CMOS,CCD) e non ai miei occhi sfigati (perche' non sono proprio un aquila)

Capità anche che mi ritrovo in un prato ad annaffiare l'erbetta in giro mentre rimango folgorato dalla bellezza di un cielo montano e penso tra me e me "ora butto ccd&co e mi prendo un dobson da 40".


Morale?
A ognuno il suo... ci sono molti campi da esplorare.Ognuno si sceglie quello che lo incuriosisce di piu'.

Ciao

- - - - - - - - - - - - - - -
Adoro i Globulari

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 Re: Riflessione
Autore: Alfonso_ 
Data:   01-12-06 17:10

Argomento lungamente dibattuto su questo forum.
anche io sono alla ricerca di emozioni quando metto gli occhi all' oculare.
ma le emozioni, almeno per me, sono cose intime, e fanno parte di un vissuto interiore che ognuno porta con se.
certamente è anche bello condividere queste emozioni con gli altri,
e io concordo nel ritenere che è anche importante questa condivisione.
Certo però è più facile ed immediato condividere le sole esperienze pratiche sull' uso e i segreti dell' osservazione e della fotografia astronomica.
Personalmente ritengo che la cosa migliore per l' astrofilo sia il giusto mix di esperienze pratiche e di esperienze " mistiche " ed emozionali collegate all' osservazione.
ciao
Alfonso

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 Re: Riflessione
Autore: GiulioM 
Data:   01-12-06 17:45

E' vero si parla moltissimo di strumentazione....anche io sono messo male, quando ho letto il titolo del tuo post ho pensato subito a dei riflessi nel telescopio >_>

Cieli Sereni
Giuliano

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 Re: Riflessione
Autore: astrofilo 
Data:   01-12-06 18:03

Credo che, come ha detto Alfonso, le emozioni non siano condivisibili, soprattutto "a tavolino".
Nella vita sociale dell'astrofilo ci sono, secondo me, due momenti particolari: il momento dell'osservazione, nel quale ci si scambiano le sensazioni (ci sono anche riflessioni tecniche ma sono secondarie), si "vive" l'astrofilia nel vero senso del termine, e il momento dopo l'osservazione, al tavolo o davanti alla tastiera del computer, nel quale le emozioni sono sopite e viene più naturale scambiarsi informazioni, dati tecnici, e tutto quello che, nel momento emotivo dell'osservazione, passa in secondo piano.
Tanti anni fa, quando cominciai ad appassionarmi al cielo stellato e molti di voi non erano ancora nati, la tecnologia era povera. Era già tanto se uno aveva il motore in Ar a 220V. Molti sognavano di potersi comprare, un giorno, un sessantino o, addirittura, il mitico 114.
Spesso si faceva la fila dietro il telescopio (l'unico) che era disponibile perché comprato da un amico più fortunato o da un'associazione.
Oggi si comincia con strumenti da 13 cm o più, un telescopio in ogni casa di astrofilo è la realtà ma molti di noi ne hanno più di uno, da usarsi a seconda di ciò che si vuole osservare. Ecco che la tecnica si fa strada. Si parla di apocromatici, di montature, di oculari grandangolari, come una volta si parlava di osservazione ad occhio nudo.
E' la naturale evoluzione dell'astrofilo.
Non si è persa l'emozione dell'osservazione. E' solo che "dopo" ci sono comunque tante altre cose di cui parlare...

Cieli sereni
Renzo

http://www.renzodelrosso.com



moderatore ML fotodeepsky
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 Re: Riflessione
Autore: joegalaxy (---.pool8258.interbusiness.it)
Data:   01-12-06 18:13

E' una caratteristica maschile, direi: la passione si tramuta spesso e presto in "smanettamento". Hai voglia a dire che i 130 mm sono più o meno il massimo che si può usare nella maggiorparte dei casi e che 200 son grasso che cola. Ci si ritrova a sognare il c14, una sarabanda di nagler...
Si fa poi a chi ce l'ha più grosso: è un vizio antico.
Ma quando ho visto il buon Machholz fotografato con il suo 150 vissutissimo e ho letto che da anni cercava - con quel 150 - e finalmente ha trovato una delle più belle comete degli ultimi tempi, mi son detto: così si fa.
Poi è divertente giocare.

Ma non è più bello quando per aspera, ci si arriva? Mica per apo.

Augusto

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 Re: Riflessione
Autore: ugo 
Data:   01-12-06 19:23

Ecco Nicola, hai proprio espresso il mio pensiero.
Forse quando ero un ragazzo io, quasi 50anni fa, l'astronomia era la scienza che volevo conoscere. Ed ho letto, mi sono documentato ho imparato tante cose. Ed ero uno dei pochi che le sapeva. Oh, per carità, niente di eccezionale, ma spesso ci si perdeva nelle discussioni, che duravano fino alle due di notte. Bellissime. Con tanta ignoranza, ma tantissimo entusiasmo. Certamente al giorno d'oggi i misteri che tanto ci affascinavano non esistono più. Tutti sono a conoscenza delle ultime teorie. Molti vanno anche oltre. E propinano come teorie scientifiche strampalate supposizioni che di scientifico hanno molto poco. Ricordo il piacere di leggere un bel libro che mi toglieva tanti dubbi. E tante altre soddisfazioni che ricevevo soddisfando la mia curiosità. Poi è arrivato lo "strumento", anno 1957, Un alinari con obiettivo acromatico da 5cm di diametro. Oculari in gomma e tubo in plastica (molto sottile!). Ero felice, ma ancora preferivo la "discussione" con gli amici.
Tanti giri ha fatto la Luna attorno al nostro pianeta da quei tempi lontani. Ma ancora adesso io amo l'astronomia. La scienza. Si mi sono fatto il telescopio, mi faccio anche qualche foto, mi diverto ad osservare. Ma mi sono sempre detto che il telescopio è uno strumento. E' soltanto uno strumento. Come può essere il calibro per il meccanico o la cazzuola per il muratore.
Tutto li. Te ne ho parlato perche mi pare che probabilmente condividi un pochino il mio pensiero, ugo

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 Re: Riflessione
Autore: URANIA 
Data:   01-13-06 09:38

Carissimi,

Come molti di voi sanno questo agomento è stato trattato molte volte nel "Salotto di Urania" che, come mi auguro, riprenderà molto presto.

E' indubbio che l'astrofilo di oggi sia diverso rispetto all'astrofilo di ieri o di ieri l'altro e non solo per la disponibilità a buon mercato delle nuove tecnologie di cui oggi si avvale.

E' mutata anche la mentalità, la cultura e gli interessi nel praticare l'astronomia amatoriale.

Come ha scritto Ugo nel precedente post l'astrofilo degli anni '50 non possedeva molti strumenti o apparecchiature che gli consentissero di poter svolgere i lavori e le ricerche che oggi sono invece alla portata di tutti.

Chi possedeva un piccolo rifrattore, per lo più autocostruito, era già un passo avanti rispetto ad altri amici astrofili i quali dovevano accontentarsi di osservare il cielo con il telescopio di un'altro astrofilo, oppure messo a disposizione dalla locale associazione astrofili.

Sovente, in alcune città come, ad esempio, Milano e Roma ci sia riuniva al Planetario per poi incontrarci tutti all'esterno per discutere di astronomia e naturalmente di strumentazione.

A quel tempo, parlo della fine degli anni'60, erano da poco apparsi in commercio i primi telescopi giapponesi della ditta Stein.

Era uno spettacolo solo a vederli: rammento che li vendeva a Roma l'ottica Salmoiraghi che a quel tempo si trovava in Via Nazionale.

Quante volte, dopo il Planetario, mi sono "incollato" alle vetrine di questo negozio per osservare e desiderare questi "gioielli" esposti nelle loro cassette di legno d'acero foderate all'interno con un vellutino verde prato!

Non immaginate la gioia che ho provato quando sono riuscito ad acquistare il mio primo telescopio: un rifrattore da 60 mm della Stein con tanto di cassetta in legno!

Ricordo che la mia prima osservazione è stata la Luna, Giove, Saturno e la galassia di Andromeda, visto che avevo acquistato lo strumento nel mese di settembre.

Oggi sono solo dei ricordi personali molto belli ma posso confermarvi che mi hanno insegnato a dare valore alle cose in quanto tutto era frutto di grande sacrificio sia in termini economici e sia di tempo.

Ad esempio, i telescopi giapponesi di quel tempo erano dotati solo di un piccolo motorino in A.R; mentre,la declinazione, funzionava a mano tramite un lungo o corto flessibile a seconda del tipo di strumento.

A quel tempo, parlo di 35 anni fà, le persone appassionate del cielo desideravano soprattutto osservare il cielo con i loro telescopi e successivamente si dedicavano alla fotografia astronomica anche perchè si dovrà attendere l'avvento delle reflex affinchè l'astrofotografia prendesse piede nel campo dell'astronomia amatoriale.

Comunque dietro tutto questo fermento culturale,osservativo e fotografico da parte degli astrofili italiani, c'era un'adeguata preparazione di base di geografia astronomica, di conoscenza delle costellazioni frutto di lunghe serate osservative.

Solo quando le fondamenta dell'astronomia erano ben cementate si passava alla fotografia e quindi alla partecipazione di programmi osservativi scientifici nel campo dello studio delle variabili, dei pianeti, del Sole, dei pianetini, delle comete e del profondo cielo.

Questo, in grandi linee, avviene anche oggi ma, a mio vedere, in misura diversa e con un diverso approccio mentale, ma ne riparleremo più approfonditamente in uno dei prossimi "Salotti di Urania".
un caro saluto
antonio



Invia modifica (01-13-06 10:00)

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 Re: Riflessione
Autore: tuvok 
Data:   01-13-06 09:46

ciao a tutti,
è vero spesso il discorso sugli strumenti e sulla tecnica è predominante rispetto aquestioni più "teoriche" o di fondo; tuttavia non è assolutamente detto che i discorsi siano per forza alternativi, cioè spesso si riesce a fare il giusto mix.
E', però, anche vero che sia più facile esprimere un giudizio sul sensore cmos o ccd piuttosto che sulla teoria dell'inflazione o sull'emozione provata nello scorgere M1 al fuoco del piccolo telescopio; comunque, al solito, la virtù sta nel mezzo e la mia esperienza personale è fatta di interminabili telefonate con l'amico francesco, ad esempio, sull'APO WO o il C9,25 o sulle funzioni di stacking di iris, però la prima volta che la luce di urano e nettuno ha attraversato i miei occhi il primo pensiero è stato proprio quello di prendere il cellulare e fare il numero di francesco... (anche perchè ricordo la prima volta che vidi saturno col rifrattorino anzichè chiamare francesco, che non conoscevo ancora, chiamai la mia (allora) ragazza che per poco non mi fece venire voglia di usarlo come cravatta il rifrattorino, "ah e questo è tutto... pensavo chissà cosa!.haaaarg!!!!).

ciao antonio

...non si risenta la gente per bene
se non mi adatto a portar le catene...

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 Re: Riflessione
Autore: Nicola (---.pool80181.interbusiness.it)
Data:   01-13-06 10:12

"Ma mi sono sempre detto che il telescopio è uno strumento. E' soltanto uno strumento. Come può essere il calibro per il meccanico o la cazzuola per il muratore."Bravissimo Ugo.L'astronomia non è il telescopio.L'astronomia è tutto quel ben di Dio che c'è li sopra.E il telescopio è solo lo strumento per godere MEGLIO questo ben di Dio.Niente di più,niente di meno.Parlare di strumentazione ha anche la sua importanza,ma tutto entro i giusti limiti.

Nicola
Matera

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 Re: Riflessione
Autore: allsky 
Data:   01-14-06 10:09

Scusate....se intervengo ora ma era un po che non leggevo il forum.
Che bello questo post.....finalmente si discute delle emozioni dell'astronomia/astrofilia.
L'esaltante esperienza di cercare di ammirare, di comprendere gli astri e di condividere le emozioni è un viaggio troppo affascinante che merita di essere vissuto e non di essere ridotto solo ad una gara tecnologica(anche se guardare saturno o m42 con un oculare adeguato ed un telescopio adeguato fa apprezzare di più l'osservazione).
Mi piacciono molto i racconti di storia vissuta dei nostri amici astrofili sugli anni 60-70-80 quando c'erà il vero mito dei telescopi.
Mi piacciono molto i post di KING che descrive nel dettaglio le sue esperienze e le condivide con noi(cosa che inizierò a fare anch'io).
Un grazie a tutti quelli che sono intervenuti.
Ercole

....eppur si muove!

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