Autore: Mauro74
Data: 09-08-03 15:23
La differenza di costo, tra uno strumento "ordinario" ed i vari APO è davvero estrema.
Non ritengo tuttavia che tale differenza di costo sia completamente ingiustificata. Fermo restando il fatto che i prezzi sono "astronomici" su ogni strumento o accessorio, la tipologia costruttiva dei vari Astro-Phisics, Tagahashi e via dicendo è talmente raffinata da portare inevitabilmenete ad un enorme aumento nel costo di produzione.
Vari elementi vi concorrono. Innanzitutto la mano d'opera. Son strumenti prodotti in Giappone, In USA, ecc... Comunque in aree in cui il costo del lavoro è tutt'altro che a basso costo. Non dimentichiamoci che stiam parlando di produzioni quasi artigianali, con un alto impatto del fattore umano nella realizzazione degli stessi. Ovviamente non posson concorrere con la produzione cinese e simile, in cui le condizioni di retribuzione, sicurezza, ecologia ed altro (e qui si potrebbe aprire anche una questione morale...) consentono di tenere bassissimi i prezzi.
La cura del dettaglio poi è portata ai massimi livelli. Tutto sembra sovradimensionato e controllato. Difficilissimo imbattersi in esemplari meno che perfetti in questa categoria. Questo prevede un elevato controllo di qualità, molti scarti e l'uso di materiali di prima scelta.
Infine il numero esiguo di pezzi prodotti non concede nulla alle economie di scala, difficile automatizzare i processi produttivi oltre un certo limite se si vuole mantenere la qualità.
La domanda a questo punto è "Ne vale la pena"?
La risposta può esser soltanto personale. Fossi in assenza di problemi economici, e spinto dal desiderio di avere solo il top della qualità, non esiterei a rispondere di si. Noi spesso ci lamentiamo dei difettucci più o meno gravi dei nostri strumenti, ma spesso dimentichiamo che la cura necessaria a farli sparire tutti (o quasi) avrebbe l'effetto collaterale di far lievitare i prezzi a quei livelli.
Ovviamente non li consiglierei mai ad un visualista amante del profondo cielo, ma sicuramente non sono strumenti dedicati a quel target. Ci sono i Dobson che rispondono a queste esigenze.
Discorso al limite può esser fatto sui pianeti. Non ho mai osservato attraverso questi gioielli sui pianeti, ma amici mi han raccontato di visioni da favola. Certo che, probabilmente, anche un semplice Newton da 8' o più, se ben collimato, può far faville; ma il seeng lo concederebbe solo una volta su cento, mentre la limitata apertura dei suddetti strumenti li rende indubbiamente più impermeabili alle agitazioni del cielo.
Ed arriviamo ora al regno degli APO. La fotografia del profondo cielo. Credo che su questo aspetto, considerando le montature granitiche di cui dispongono, le ottiche "veloci" e perfette e la piattezza del campo, non abbiano davvero rivali. Anzi, forse tra tutti i motivi sopra esposti, questo è l'unico in grado di giustificare davvero tutti quei soldi.
Mia opinione, ovviamente...
Ciao a tutti.
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