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 L'angolo della fantascienza..
Autore: Marco(StarEnd) 
Data:   10-23-03 11:30
Allegato:  black hole.zip (6k)

Saluti a tutti, giusto per riprendere questa mia sporadicissima rubrica, vi posto un racconto abbastanza strano che scrissi un paio di anni fa...

Ovviamente vi chiedo scusa per eventuali errori grammaticali e imprecisioni, nonchè per lo stile grezzo (quando saprò scrivere come Asimov allora sarò l'uomo più felice della storia eheh ;P ). Per di più nel racconto sono presenti anche molte inessattezze scientifiche, perdonatemi.. :)

Vi ho allegato un file in quanto il racconto è si breve, ma non così tanto da poterlo postare agevolmente in questa pagina... insomma se proprio non avete nulla da fare dategli una letturina ^__^

Grazie per l'attenzione

Salutoni, Marco

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 Re: L'angolo della fantascienza..
Autore: Horus (maurizio) 
Data:   10-23-03 23:03

non tutti gli scrittori sono addentrati nelle scenze astronomiche, e poi se si rispettassero tutte le conoscenze che abbiamo che fantascenza sarebbe '??


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 Re: L'angolo della fantascienza..
Autore: Marco(StarEnd) 
Data:   10-23-03 23:40

Ehehe qui ci sono varie scuole di pensiero... c'è chi preferisce il significato del racconto e la vicenda alle esattezze scientifiche e chi invece desidera un sf più scientifica e rigorosa..

Certo al giorndo d'oggi puoi anche scrivere un bellissimo racconto, ma se lo infarcisci con castronerie astronomiche assurde non verrà ben valutato.

Uno grande scrittore come a. e. Doc Smith 50 anni fa poteva ben permettersi magari di inventarsi trovate duper fantasione, oggi sarebbe meno probabile la cosa eheh.. anche sei io rimango dell'idea che la cosa più importante siano le sensazioni trasmesse al lettore...


Saluti, Marco ;-)

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 Re: L'angolo della fantascienza..
Autore: RigelPD (---.pool21345.interbusiness.it)
Data:   10-24-03 01:20

il racconto non è male, ma l'idea è un'pò poco originale (credimi ne ho letti di romanzi e racconti...)

se permetti un consiglio:

non fare che sia il protagonista a rivelare tutto sulla storia, in genere nella fantascenza i racconti in prima persona brevi sono quelli + usati dai principianti

il guaio è che facendo così fai sembrare che hai una bella idea e vuoi sciorinarla tutta subito

un suggerimento è questo:

quando vuoi dire qualcosa evita che sia il protagonista a dirla, falla intuire al lettore

è molto + difficile ma aumenta di molto la qualità del racconto

PS. riguardo a conoscenze scientifiche l'unica ingenuità che ho trovato è questa:

noi tutti sappiamo che il pianeta Terra è a 30.000 anni luce dal centro galattico

dici che l'astronave era diretta in un pianeta situato a 25.000 anni luce dal centro galattico

inoltre dici che il viaggio dovrebbe essere lungo 5000 anni

ora:

fermo restando che non hai specificato in quale posizione del cerchio immaginario di raggio 25.000 ani luce si trova il pianeta

se anche volessimo considerare la distanza minima dalla Terra (quella in cui la Terra, il pianeta e il centro galattico sono tutti e 3 in linea e in questa successione) sono pur sempre 5000 anni luce da percorrere

se come dici il viaggio doveva durare 5000 anni allora l'astronave viaggiava alla velocità della luce

non prendiamo in considerazione tutte le problematiche di mandare un'astronave a quella velocità

xò come ben saprai a quella velocità c'è l'effetto relativistico del rallentamento del tempo nell'astronave in pratica se l'astronave si avvicina alla velocità della luce il tempo nella stessa rallenta, e si ferma quando essa raggiunge la velocità della luce

il punto è proprio questo:

non serve nessun dispositivo di stasi temporale, o di ibernazione,

per il solo fatto che viaggiano alla velocità della luce i tuoi astronauti possono compiere milioni di anni luce senza che sia passato neanche un secondo del loro tempo

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 Re: L'angolo della fantascienza..
Autore: Marco(StarEnd) 
Data:   10-24-03 11:29

RIgel grazie Mille per i consigli... ;-)

In effetti io sono un accanito lettore di sf (sopratutto quella degli anni dai 20 ai 70, con grandi nomi come Van Vogt, Vonnegut, Harrison, Alan Dean Foster, etc etc..) però è anche vero che a scrivere sono una mezza frana eheheh :-)

L'unico modo per migliorarmi è appunto quello di scrivere molti racconti. cercherò inoltre subito di mettere in pratica i consigli che mi hai dato.

Uhm.. in effetti non ho specificato che la terra, l'ipotetico pianeta e il nucleo galattico stessero sulla stessa linea retta (o quasi)... avrei anche potuto specificarlo, però non ho dato molto importanza alla cosa..

Ascolta RIgel.. personalmente mi sono ogni tanto interessato alle questioni relativistiche, credo tu abbia ragione per quanto riguarda la stasi (diveros discorso se prendiamo il racconto "Verso Centauro", di Van Vogt, giusto per intenderci).
In linea teorica per gli astronauti dovrebbe passare ben poco tempo, mentre il loro tempo osservato dall' esterno dovrebbe essere di esattamente 5000 anni. In sostanza sulla terra passerebbero effettivamente 5000 anni.

Però mi è venuto il dubbio che ache per gli astronauti passerebbero 5000 anni. Loro in sostanza vederebbero il tempo "esterno" andare più veloce (non so vedrebbero le persone invecchiare più velocemente ma loro normalmente), metre le persone esterne vedrebbero invecchiare gli astronauti più lentamente, anche se per loro passerebbero 5000 anni.
In sostanza per TUTTI passerebbero 5000 anni soggettivi, ma gli anni di un gruppo rispetto all'altro sarebbero visti passare diversamente.

Ora siccomme potrei anche aver detto una cretinata delle più immense.. cosa ne pensi?

COmunque sia ho iniziato da un mesetto un racconto "catastrofico", in stile John Whyndam (Il giorno dei trifidi) o Gordon DIckson (Le nebbie del tempo).. è un filone che adoro particolarmente. Però qui si tratta di un racconto ben più lungo ed impegnativo da scrivere (sempre in prima persona però, qui è d'obbligo :) ), quindi non so quando riuscirò a finirlo ehhee... ;-)


Grazie ancora, saluti

Marco

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 Re: L'angolo della fantascienza..
Autore: RigelPD (---.pool21345.interbusiness.it)
Data:   10-24-03 15:46

come hai datto tu gli astronauti che sono nell'astonave vedrebbero invecchiare velocemente le persone a Terra, immaginiamo che 5000 anni corrispondano a 200 generazioni loro vedrebbero nascere e morire i loro parenti e i loro 200 successivi figli nipoti pronipoti etc...

e questo lo vedrebbero accadere in un tempo che nel loro orologio da polso (o l'orologio dell'astronave) è stimabile in poche ore giorni secondi (a seconda di quanto vicino alla velocità della luce stanno andando)

nel caso limite in cui stessero andando esatamente alla velocità della luce x loro il tempo si fermerebbe e potrebbero percorrere uno spazio infinito senza che per loro sia passato un solo secondo

in pratica se io avessi la possibilità di viaggiare alla velocità della luce x andare sulla galassia di andromeda, 2.2 milioni di anni luce, con un pilota automatico, semplicemente premendo un pulsante

in pratica nel momento stesso in cui premo il pulsante mi troverei sulla suddetta galassia, x me sembrerebbe qualcosa di simile a un teletrasporto istantaneo, ma nella realtà sarebbero passati 2.2 milioni di anni dalla mia partenza!

PS. per risolvere questo problema molti autori utilizzano i motori a curvatura o l'iperspazio

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 Re: L'angolo della fantascienza..
Autore: Marco(StarEnd) 
Data:   10-24-03 18:02

Uhnm, capisco.. le mie letture/studi mi avevano dato una visione diversa del fenomeno: nel senso che per ognuno sarebbero sempre passati 5000 anni, ma la misura del tempo sarebbe risultata diversa se osservata da un riferimento diverso.

Un po' come avviene con il classico esperimento dell'orologio a luce. Credo tu lo conosca già, ma se così non fosse te lo ricordo velocemente.

Immagina di avere due specchi, posti ad un certa distanza l'uno dall'altro, in verticale. Immagina di far partire un raggio luminoso dallo specchio in basso e di misurare in quanto tempo esso ritornerà nel punto di partenza (previa l'ovvia riflessione sullo specchio superiore).
Ovviamente si misurerà un determinato tempo.

Ora invece poni tutta la strumentazione su un vagone di un treno (o qualsiasi altro mezzo), in movimento. Se ripeti l'esperimento all'interno del vagone misurerai esattamente lo stesso tempo.
Se invece provi a misurare quel tempo osservando il fenomeno dal fuori allora otterrai un tempo maggiore. Per quale motivo? Perchè dall'esterno ti sembrerà che il raggio avrà percorso uno spazio maggiore; non è facilissimo da visualizzare ma puoi immaginare la "traiettoria" come un V capovolta, con lo specchio in alto posto al vertice di quella "V" capovolta.

Se quindi lo spazio percorso che hai misurato è maggiore e la velocità del raggio è costante, allora dall'esterno misurerai un tempo di andata e ritorno maggiore. In sostanza in un sistema in moto, il tempo si dilata RELATIVAMENTE al sistema considerato fermo, però per entrambi gli esperimenti il tempo soggettivo misurato è il medesimo.

Poi evidentemente mi sarò sbagliato io.. ;-)

Saluti, Marco

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 Re: L'angolo della fantascienza..
Autore: RigelPD (---.pool21345.interbusiness.it)
Data:   10-24-03 18:29

devi considerare xò che oltre al tempo anche la lunghezza di un'oggetto spinto a velocità relativistiche cambia

sai xchè vista da terra la luce (quando è sul treno) ci mette + tempo a raggiungere l'altro specchio? xchè se ci mettesse lo stesso tempo risulterebbe che la sua velocità che è la somma tra la velocità del treno e la sua (la velocità della luce) è maggiore di quella della luce, non potendo essere questo cosa succede? che le lunghezze si dilatano in pratica vista da fuori dal treno la distanza degli specchi diventa maggiore tanto è maggiore la velocità del treno!

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 Re: L'angolo della fantascienza..
Autore: RigelPD (---.pool21345.interbusiness.it)
Data:   10-24-03 18:47

ti faccio gli ultimi due esempi chiarificatori:

il primo è il famosissimo esempio del "paradosso del gemello" (che poi non è un paradosso me è una cosa che può avvenire davvero):

immagina due astronauti fratelli di 20 anni immagina che uno parta x un viaggio su alfa centauri (4.3 anni luce circa) a una velocità prossima a quella della luce, mentre l'altro resta a Terra

il viaggio andata e ritorno durerà 10 anni, 5 x l'andata e 5 x il ritorno

nell'astronave xò s effetti relativistici il tempo trascorrerà + lentamente rispetto a quello a Terra, in modo che 10 anni Terrestri corrispondono a 1 anno nell'astronave

in questo modo quando l'astronauta che ha viaggiato aprirà il portello troverà suo fratello che è rimasto a terra invecchiato di 10 anni, mentre lui è invecchiato di solo 1 anno, e non solo, avrà coscenza di aver trascorso solo un'anno in volo

tutti gli orologgi dell'astronave segneranno che è trascorso un'anno, non 10 anni


il secondo esempio è un dato scientifico che prova quelo che è detto nel precedente esempio:

devi sapere che quando il vento solare colpisce l'atmosfera terrestre si generano molte particelle una delle quali è il mesone (anche se non sono sicurissimo del nome)

il mesone ha un periodo di vita brevissimo, fazioni infinitesimali di secondo, e pur viaggiando a velocità elevate non riuscirebbe mai a raggiungere la superfice terrestre prima di annichilirsi, in pratica dovrebbe percorrere pochi metri non certo km

xò noi a terra siusciamo a rilevare i mesoni, questo vuol dire che arrivano fino a noi dall'alta atmosfera, cioè da centinaia di km dal loro punto di formazione

come è possibile tutto ciò?

è possibile se consideriamo l'effetto relativistico:

il mesone quando viene creato viaggia x tutta la sua "vita" a velocità relativistiche (vicinissime a quelle della luce) questo provoca un rallentamento del suo tempo (il suo orologio interno, un'pò come l'orologio dell'astronave dell'altro esempio) rispetto all'orologio Terrestre in modo che quando lui raggiunge terra è ancora in vita, è ancora "giovane" (x fare un parallelo con l'esempio precedente)

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 Re: L'angolo della fantascienza..
Autore: Marco(StarEnd) 
Data:   10-25-03 10:32

Si si conoscevo già entrambi i fenomeni... ;-)

La spiegazione data per il muone però è che la particella in effetti "vedrebbe" la terra avvicinarsi a lui a velocità quasi relativistiche.

Comunque sia non so, adesso cercherò di informarmi meglio... avevo qualche info anche sul libro del corso di fisica universitario, proverò a dare una occhiata, anche per avere un approccio un po' più quantitativo.

Il punto è che io sono sempre stato convinto della relatività del tempo, appunto però se le misure vengono condotte da sistemi differentii.

Siccome però potrei sbagliare alla grande adesso volevo documentarmi un po'..

Saluti, :)

Marco

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