Autore: Carlo (212.210.116.---)
Data: 06-15-05 15:02
Ciao Anonio,
ti rispondo punto per punto, sperando che il nostro dibattito sia utile ai più.
Anche io non condivido gran parte di ciò che dici ma, è il fondamento di un dibattito civile, farei di tutto perché tu possa continuare a dirlo. Tuttavia, credo che la tua posizione sia di un'assolutismo al limite del totalitario: ritengo sia un grosso errore giudicare le attività degli altri con il proprio metro.
Per quale motivo un'astrofilo principiante non può iniziare ad utilizzare sistemi computerizzati ? E' un'ottimo mezzo per ottimizzare il tempo a disposizione che, spesso, è esiguo e si riduce a un paio d'ore la sera davanti casa e qualche uscita nel sito di osservazione, per chi è tanto fortunato da averne uno. Col tempo, l'astrofilo imparerà a riconoscere le costellazioni ad occhio nudo. Il mio esempio: ho cominciato con un sistema computerizzato che adesso sto dismettendo perché non mi serve più. Ho imparato e fatto tesoro !
Il planetario non basta da solo a fare l'accademia dell'astrofilia, probabilmente è stata la tua accademia, ma non quella di tutti. Ripeto: non giudicherei il percorso culturale degli altri sulla base del proprio. Quali elementi hai per affermare che è il solo e miglior modo per diventare astrofili ?
Credo che oggi esistano tanti percorsi per acquisire l'ABC dell'astrofilia: dal planetario (è UNO di questi), ai gruppi di astrofili (UNO di questi), ai libri (UNO di questi, il più indispensabile), ad internet (UNO di questi), all'esperienza fatta in proprio (UNO di questi), etc, etc.
I più fortunati possono disporre di uno o più di questi strumenti e queste persone arriveranno sicuramente prima ad uno stadio di maturazione significativo. Ma io starei MOLTO attento a dire che chi non va al planetario non è un'astrofilo.
Come fai a dire che le persone non hanno più voglia o desiderio di partecipare a lezioni al planetario ? Da dove hai estrapolato questo dato oggettivo ? Eppure, come astrofilo, dovresti aver ben chiara la differenza tra preconcetto/superstizione e dato scientifico, misurato. I più di noi farebbero salti mortali per avere il tempo di andare al Planetario. Prendi il mio caso: ti sto scrivendo da Firenze, e abito a Roma. Quando tornerò Venerdì notte andrò a dormire, per poi andare a trovare mio figlio di 4 anni a Terracina. Forse avrò di nuovo il tempo di provare qualcosa dal giardino di casa Domenica o Lunedì sera. Questo giro si ripeterà ogni settimana. La prossima data buona per andare al sito di osservazione con luna bassa, quasi nuova sarà Sabato 2 Luglio, perché la data utile di luna nuova sarà il 6 Luglio, un Mercoledì in cui sarò di nuovo a Firenze.
Non ti sembra di eccedere in egocentrismo nelle tue affermazioni ? Non è che stai trascurando le esigenze di vita degli altri ? Io un pensierino lo farei, su questo punto.
La vita di oggi è piuttosto complessa, e serve un enorme sforzo per conciliarne tutti gli aspetti: famiglia, lavoro, interessi personali. Certo che è un'ottimo aiuto andare a trovare il club di astrofili, ma questo non sempre è possibile. Per questo occorre utilizzare vari mezzi, tutti sussidiari e complementari: club astrofili, planetario, libri, internet, etc ...
Ancora sulle tue affermazioni assolutiste: "L'idea di poter far ed avere tutto 'on line' è un errore"
Chi di noi ha mai detto di voler fare TUTTO online ? Mi pare che le serate di osservazione "on site" siano piuttosto nutrite, o sbaglio ?
Il dialogo a distanza non è IL prediletto dalle persone: è una necessità e, soprattutto, un'opportunità di colmare le lacune create dal poco tempo a disposizione per il dialogo "de visu".
A TUO parere solo andando nelle sedi appropriate si apprende ad essere il vero astrofilo. Beh, io non credo che SOLO andando nei club si diventi un vero astrofilo ma ANCHE andando nei club, si.
Starei attento a confondere il concetto di "condizione necessaria" e "condizione sufficiente", mi pare che l'errore logico (logica del primo ordine) sia proprio dietro l'angolo !
Sono contento che tu abbia avuto un percorso di maturazione in cui l'aspetto di contatto con altri amici astrofili sia stato importante, fruttuoso e preponderante. Ma questa è la TUA esperienza, che non mi sentirei di assurgere a L'esperienza. Altre persone hanno avuto altri percorsi.
D'accordissimo sul fatto che la scienza dei cieli non divide ma unisce, ma questo non vuol dire che il dialogo a distanza divida, a me pare che unisca, piuttosto.
E lasciamo che i principianti inizino da dove ritengono opportuno: astrofotografia / visuale ..., osservazione planetaria / profondo cielo,...; o dove ritengono opportuno: da casa / presso un sito osservativo; o con quali strumenti ritengano opportuno: binocolo, telescopio ...
L'importante è fornire una guida a queste persone. Ognuno nel proprio piccolo può condividere il proprio percorso. E il proprio percorso diventerà la base per il percorso degli altri.
Le persone maggiormente interessate proveranno poi spontaneamente il desiderio di estendere la propria conoscenza, ed inizieranno ad integrare gli strumenti, luoghi, persone utilizzate sempre più.
E, mi raccomando, non commettiamo l'errore di dire che il NOSTRO essere Astrofilo è IL prototipo di essere Astrofilo: è un modo molto egocentrico di proporre la propria esperienza.
Cieli chiari a tutti,
Carlo
"Ti dono, se vorrai, questa noia già usata:
tienila in mia memoria, ma non è un capitale,
ti accorgerai da sola, nemmeno dopo tanto,
che la noia di un altro, non vale."
(F. Guccini)
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